Il recupero di un credito nei confronti di una persona fisica.
Prima dell’introduzione della suddetta normativa, infatti, recuperare i soldi avanzati da una persona fisica era piuttosto difficile. Non trattandosi di un titolare d’azienda o di un piccolo imprenditore, e di conseguenza mancando i presupposti per la fallibilità, il debitore riusciva sempre a sfuggire a ogni forma di pignoramento.
Ora è prevista una procedura che disciplina la “liquidazione controllata del sovraindebitamento”. Il creditore può rivolgersi al tribunale per far nominare un liquidatore giudiziale che eserciti nei confronti del debitore tutte le azioni finalizzate al recupero del credito. Questa nuova procedura ha lo scopo di recuperare i beni del debitore per poi venderli all’asta e, con il ricavato, saldare i rispettivi creditori.
La liquidazione controllata può essere richiesta dal creditore, dal debitore e dal pubblico ministero quando si tratta di un imprenditore. Avanzata la domanda di liquidazione controllata, il debitore ha la facoltà di richiedere un piano del consumatore o al concordato minore, che dovrà essere concesso dal giudice il quale stabilirà un termine entro cui integrare la domanda. Scaduto il termine, se il debito persiste, il tribunale dichiara aperta la procedura di liquidazione controllata. Terminata la liquidazione, il ricavato viene distribuito tra i creditori.
fonte: CREDITNEWS del 6-9-2022